Nei primi mesi del 2018 abbiamo realizzato un sistema ad energia solare per attivare le luci di emergenza nei padiglioni ospedalieri del Manyamanyama Hospital, in Tanzania.

L’attività è stata cofinanziata dai fondi dell’Otto per mille della Tavola Valdese e del 5 per mille di Azimut onlus. 

L’ospedale Manyamanyama utilizza per le proprie attività l’energia elettrica fornita dal distributore elettrico locale tramite una cabina di trasformazione dedicata che converte il livello di tensione da Media a Bassa. Il servizio di fornitura dell’energia elettrica non era di fatto garantito con continuità. 

L’impianto ad energia solare che abbiamo realizzato è costituito da 3 sistemi indipendenti. Ogni sistema fornisce energia solare ad uno o più dipartimenti secondo le priorità e le esigenze raccolte durante la fase preliminare.

I 3 sistemi solari in isola servono ciascuno una piccola rete indipendente in bassa tensione (12V) a corrente continua. Tutti i componenti del sistema ad energia solare sono collegati al regolatore di carica che ha il compito di gestire i flussi dell’energia a seconda della disponibilità e delle esigenze dell’utenza. In linea generale, durante le ore di sole, il modulo fotovoltaico genera energia elettrica che viene immagazzinata nella batteria. Nel caso in cui l’utenza venisse attivata l’energia andrebbe direttamente a soddisfare il fabbisogno. Nelle ore notturne, in assenza di generazione da parte del fotovoltaico, l’energia necessaria all’utenza viene prelevata dalla batteria. Il dimensionamento dei vari componenti è stato calcolato sulla base del numero e della potenza delle utenze da servire, nonché della durata di utilizzo, del fattore di contemporaneità e dell’autonomia minima desiderata.  Nel specifico le utenze sono rappresentate da: le luci interne,  le luci esterne, porte USB per la ricarica di telefoni cellulari, smartphone e tablet.

Le luci interne vengono attivate tramite appositi interruttori manuali situati in corrispondenza dei punti luce stessi. L’attivazione manuale consente l’accensione ogni qual volta l’operatore si trovi a lavorare in condizione di scarsa visibilità (di giorno o di notte, in assenza o in presenza della rete elettrica).
Le luci esterne si attivano invece automaticamente non appena il livello di luminosità scende al di sotto di una soglia pre impostata grazie all’intervento dell’interruttore crepuscolare. Il dispositivo è stato posizionato in prossimità delle luci esterne alimentate dalla rete elettrica: se queste sono accese (quindi in presenza di rete) le luci di emergenza rimarranno spente in modo da mantenere la carica della batteria per le situazioni di necessità.

L’installazione dell’impianto ad energia solare in loco è stata eseguita dall’Ingegner Alessandro Rosanò e dal collega tanzaniano Nathaniel Asseno.

I materiali sono stati acquistati tutti in Tanzania. Ecco alcune immagini dei lavori eseguiti.

 

    

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